Diabete ed attività aerobica

Diabete ed attività aerobica

Quale intensità per l'esercizio aerobico

Una delle prime ricerche effettuate in merito all'attività fisica come fattore di protezione dalle malattie cardiovascolari e metaboliche, fu quello  di Morris, nel 1954. Subito dopo Ralph Paffembarger stabilì che l'attività fisica necessaria al mantenimento della buona salute era pari ad almeno 2000 Kcal di dispendio calorico a settimana. Attualmente le analisi dei soggeti testati a lungo termine hanno dimostrato come un dispendio calorico superiore ai 10 METs/ora per settimana sia significativo per produrre effetti benéfici  a livello metabolico. Infatti la spesa calorica tra gli 11 e i 20 METs/ora per settimana si è dimostrata capace di ridurre in maniera significativa i valori ematici del colesterolo totale, dei trigliceridi e della pressione sanguigna, diminuendo inoltre anche il rischio di patologie cardiovascolari. L'ideale, per un netto miglioramento dei valori ematici e del peso corporeo, è risultato essere una spesa energetica pari a 27 METs/ora per settimana. Tale situazione può essere quantificata in 1 ora al giorno di cammino alla velocità di circa 5 Km/h o 45 minuti a 6,5 km/h.

BOX ESPLICATIVO

MET = Equivalente Metabolico.

1 MET corrisponde al metabolismo energetico in condizioni di riposo, equivale ad un consumo di ossigeno di 3,5 ml/Kg/min ed è pari a circa 1 Kcal/Kg/h

Intensità dell'esercizio in MET:

Bassa Intensità = 3 MET (cioè 3 volte il consumo di O2 a riposo)

Media Intensità = 3-5 MET

Alta Intensità = >5 MET

 

PROFILO DEL SOGGETTO

Nome: Giovanni,

Età: 55 anni,

Altezza: 1,73

Professione: Manager di azienda

Peso corporeo: 92 Kg

% Massa grassa: 26% (forte grasso addominale)

Profilo lipidico: Trigliceridi 240 mg/dl

Profilo glicemico: glicemia a digiuno 115 mg/dl

B.M.I.: 30,7 - Obeso

Attività fisica: completamente assente

 

Considerazioni

Il soggetto si presenta come individuo border line alla patologia diabetica (secondo l'OMS si può parlare di diabete mellito se il livello di glicemia a digiuno è superiore a 126 mg/dl)  e con un forte rischio cardiovascolare e d'ipertensione. Nonostante il valore glicemico sembri modesto rientra in una condizione da mantenere assolutamente sotto controllo, facendo prendere coscienza al soggetto delle problematiche che potrà incontrare senza un adeguato cambiamento dello stile di vita. Infatti, i valori  scaturiti dall'anamnesi e dalle analisi ematologiche indicano, con chiarezza, l'assoluta predisposizione verso la "sindrome metabolica". Con quest'ultima definizione s'intende la presenza di 3 o più dei seguenti fattori:

- Circonferenza vita:  > 102 cm (M), > 88 cm (F)???

- % di massa grassa:  > 20%

- Trigliceridi:  > 150 mg/dl

- HDL colesterolo:  < 40 mg/dl (M), <50 mg/dl (F)???

- Pressione arteriosa:  > 130/85 mmHg???

- Glicemia a digiuno:  > 110 mg/dl

Tali alterazioni possono essere asintomatiche e precedere di gran lunga la comparsa delle manifestazioni cliniche. Modificare tali fattori di rischio corrisponde a prevenire il diabete e a ridurre l'incidenza delle malattie cardiovascolari, principale causa di morte della moderna società.

Obiettivo

Una diagnosi precoce, in individui ancora asintomatici, permette una cura migliore del diabete e una prevenzione delle complicanze croniche da questo derivate.  Presidi terapeutici elettivi sono:

  • L'educazione alimentare
  • Il calo ponderale
  • L'attività fisica.

Quest'ultima sarà impostata per mezzo di una progressione di allenamento che riesca a portare il soggetto da una situazione di completa sedentarietà ad un'attività aerobica costante di circa 50 minuti per sessione, con un carico pari al 60-70% del VO2max, equivalenti a circa il 70-80% della massima frequenza cardiaca teorica. 

Gli attrezzi

Ricordiamo che i diabetici possono soffrire di ulcerazioni del piede e che tale patologia mal si associa, ad esempio, con un attività di corsa. Inoltre, il soggetto in questione, presenta un forte sovrappeso che sconsiglia prolungate sollecitazioni delle articolazioni e della zona lombare, la quale, in effetti, evidenzia già una discopatia. Sono da preferire tutte quelle attrezzature che non prevedono impatti violenti tra arto inferiore e superficie di lavoro. Via libera, quindi, a Bike stazionaria (anche in versione orizzontale), Armoergometro, Vogatore, Cardio Ellittico, ecc.

Un programma tipo

La presente proposta si articola in 3 sedute settimanali in cui utilizzeremo quanti più attrezzi cardio possibili per evitare l'effetto noia, orientandoci verso un circuito che preveda veloci e facili variazioni di ritmo, programmate secondo le esigenze e le reali capacità del soggetto.

Prima di iniziare la programmazione dell'allenamento stabiliremo, per mezzo della formula 220-età,  la frequenza cardiaca massima teorica. L'intensità di esercizio del nostro soggetto sarà calcolata in base alla percentuale desiderata (in questo caso tra 60-70% per il primo mese, 70-75% il secondo mese, 70-80% dal terzo mese in poi).

Tabella 1 - Progressione del carico

Periodo

Tempo

in min.

%

della F.C. max

Range Battiti/min

METs

%

del VO2max

1° MESE

Progressiva variazione di durata

Settimana 1

15

65 - 70

107 - 115

3

~ 50 - 60

Settimana 2

15

65 - 70

107 - 115

3

~ 50 - 60

Settimana 3

20

65 - 70

107 - 115

3

~ 50 - 60

Settimana 4

25

65 - 70

107 - 115

3

~ 50 - 60

2° MESE

Inserimento di variazione d'intensità

Settimana 5

25

70 - 75

115 - 124

3-4

~ 60 - 65

Settimana 6

30

70 - 75

115 - 124

3-4

~ 60 - 65

Settimana 7

35

75

124

4

~ 65

Settimana 8

30

75

124

4

~ 65

3° MESE

Inserimento di lavoro ad intervalli basso/medio - da 65 a 80% di F.C. max

Settimana 9

25

65 - 80

107 - 132

4-5

~ 60 - 70

Settimana 10

30

65 - 80

107 - 132

4-5

~ 60 - 70

Settimana 11

35

65 - 80

107 - 132

4-5

~ 60 - 70

Settimana 12

40

65 - 80

107 - 132

4-5

~ 60 - 70

 

Esempio di allenamento settimanale

Nella settima n. 6 (tabella 2) sono previsti 30 minuti di attività cardio. La cosa più semplice, ed in parte errata, sarebbe quella di far eseguire al soggetto l'intero lavoro su un unico attrezzo (ad esempio bike). In questo caso i problemi sarebbero:

1.      Insorgenza di noia per via di un lavoro monotono;

2.      Possibile riduzione della circolazione sanguigna dovuta ad una posizione seduta prolungata;

3.      Necessità di occupare l'attrezzatura per lunghi periodi, anche in orari poco favorevoli;

4.      Possibilità di non trovare libera l'attrezzatura prevista;

Ciascuno di questi elementi potrebbe portare all'abbandono precoce dell'attività fisica. Al contrario un Cardio Circuit Training crea maggior varietà di lavoro, permette continue variazioni di ritmo, elimina il mantenimento di posizioni prolungate e, soprattutto, evita di far monopolizzare l'attrezzatura ad un solo soggetto.

Tabella 2

 
SETTIMANA N. 6

(periodo intermedio)

Lunedi

Mercoledi

Venerdi

Bike Orizzontale

10 min

Armoergometro

10 min

Bike Orizzontale

10 min

Armoergometro

6 min

Ellittico

6 min

Armoergometro

6 min

Ellittico

10 min

Armoergometro

6 min

Ellittico

10 min

Vogatore

6 min

Bike

10 min

Vogatore

6 min

 

Tabella 3

 
Esempio di giornata cardio con intervalli

(come indicato nel 3° mese)

Lunedì - Venerdi

 

Bike

Armoergometro

Ellittico

Vogatore

Tempo 1° step

2 min

2 min

2 min

2

F.C. batt/min 1° step

105 - 110

105 - 110

105 - 110

105 - 110

Tempo 2° step

2 min

1 min

2 min

1

F.C. batt/min 2° step

120 - 130

125 - 135

120 - 130

120 - 135

 

Gli intervalli 1 e 2 si alternano fino alla conclusione del tempo previsto, come indicato in tabella 2

 

Bibliografia

1) Di Loreto et al., Make Your Diabetic Patients Walk Long-term impact of different amounts of physical activity on type 2 diabetes - Diabetes Care 28:1295-1302, 2005 - Articolo Full Text

2) Di Loreto et al., Validation of a counseling strategy to promote the adoption and the maintenance of physical activity by type 2 diabetic subjects. Diabetes Care 26:404 - 408, 2003 - Articolo Full Text

3) Haennel, Lemire: Physical activity to prevent cardiovascular disease: how much is enough? Can Fam Physician 48: 65-71, 2002 - Articolo Abstract/Full Text

4) Tuomiletho, Lindstrom, Eriksson et al. Prevention of type 2 diabetes mellitus by changes in lifestyle among subjects with impaired glucose tolerance. N Engl J Med 344:1343-1350, 2001 - Articolo Full Text

5) William L. Haskell, I-Min Lee, Russell R. Pate, Kenneth E. Powell, Steven N. Blair, Barry A. Franklin, Caroline A. Macera, Gregory W. Heath, Paul D. Thompson, Adrian Bauman Physical activity and public health: Updated Recommendation for Adults From the American College of Sport Medicine and the American Heart Association. Med Sci Sports Exerc. 2007;39(8):1423-1434 - Articolo Full Text

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